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13.LUGLIO.2010 SUMMER CARNIVAL TOUR - NICE

il mio concerto!!!

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  1. Alecai!
     
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    per la gioia di molti... la prima parte di THE BEST THING THAT YOU NEVER HAD di BUTCH WALKER!!
     
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  2. Zeroluna
     
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    Scrivo qualcosa anche io anche se al perfetto racconto di Ale non manca davvero niente.

    Mettere per iscritto quello che è stato il mio primo concerto senza la Family è più complicato del previsto, non perché ci sia qualcosa di difficile da dire ma perché è un racconto che non si fa forza di altre voci se non quella di Alecai!
    (Non me ne volere per questo)
    Le altre volte mi sono sempre trovata a quotare qui e lì, a scrivere e battibeccare in una sorta di corale ricordo ricco di più occhi, orecchie e bocche di quanto non sia singolarmente possibile.

    Ecco allora la prima, primissima cosa che mi viene da dire:

    MI SIETE MANCATI.
    Come gruppo che mi ha sempre fatta sentire “attesa” e “voluta”, come gruppo che talvolta ha fatto la fila anche per me (ricordo Milano, per esempio…lo stacanovista N!ck che giocava in casa e Lux che mi ha accolta come non dimenticherò mai).
    Mi è mancato il calore del sapervi lì a sognare a qualche passo da me, mi è mancato il rompere le righe insieme a voi come abbiamo fatto a Roma…a Nizza non c’è stata nessuna Pat ad afferrarmi per la mano e a trascinarmi prepotentemente oltre l’uomo della sicurezza che intimava un perentorio “state indietro!!!”. Non c’è stato il suono della voce distorta di Nick ad uscire dal megafono…il “Gino dacce lo spino” dell’Avaz dei tempi di Jesolo…gli occhi sognanti di Arianna che svettavano, giganti, accanto a me.
    Non c’è stato l’abbraccio totale della mia Bossa e nemmeno gli sguardi complici di molti di voi che spesso, molto spesso, mi hanno nutrita, seguita, accompagnata, caricata, resa felice.
    Voi siete stati per me i compagni di tutti i concerti di P!nk ai quali ho assistito… l’ingrediente segreto della ricetta…quel valore aggiunto che ti si incolla addosso e che difficilmente può essere raccontato a chi non c’era a chi “non sa”.
    Ecco…stavolta la Family non c’era, o meglio, io non ero con la Family e questo ha reso il mio concerto molto diverso. Non migliore, non peggiore…ma diverso.


    Detto questo, e perdonatemi se mi sono dilungata nel preambolo, vi racconto di Nizza, una Nizza nel pieno dell’estate, bella, francesissima eppure molto italianizzata…

    Il mio gruppetto di donne all’arrembaggio parte da Viareggio al mattino presto.
    Tolte me, Laura con un simpatico inizio di congiuntivite che poi si è affermata con enorme tempismo durante la trasferta e Elena che per non perdere tempo ha dormito direttamente da noi, menzione SPECIALE va a Lisa che per vedere il suo primo concerto, si è fatta stuzzicare da me ed è venuta dalla “mia” P!nk e lo ha fatto DOPO UNA NOTTE DI TURNO IN CORSIA…l’ineccepibile infermierina tutta cuore (tette) e professionalità.

    Il viaggio non ha riservato brutte sorprese, il fatto che fosse in mezzo alla settimana ha sicuramente influito positvamente. Arriviamo a Nizza per l’ora di pranzo, giusto il tempo di lasciare i bagagli in albergo e infilare la testa sotto l’acqua per refrigerarsi ed eccoci alla volta del Nikaia.
    Dopo aver sbagliato strada ed esser tornate indietro alla rotonda utile, rallentiamo per evitare di sbagliare di nuovo…ecco che dietro arriva una macchina della polizia francese a lampeggianti accesi…dice qualcosa al megafono che ovviamente nessuna di noi capisce, noi rallentiamo ancora di più…li guardo con aria interrogatoria e a quel punto dal megafono esce chiara e tonda una voce “Allées, allées…GO, GO, GO!!!”… E Elena “Sì, bravo…se sapevo dove andare stavo qui a due all’ora…” Fatto stà che chissà poi perché avevano fretta di accostare sul bordo della strada che noi, andando piano, stavamo occupando…
    Poco male, eravamo arrivate.

    Dopo essere cadute nella trappola del chioschino-ladro-una-bottiglietta-d’acqua-4-euro-e-mezzo ed aver controllato la situazione davanti ai cancelli (sembrava una lotta fiso-psicologica…tende contro il sole tirate tra le transenne con i teli termici, i pochi spazi d’ombra sotto le piante limitrofe presi d’assalto, gente in costume, ombrellini, bottiglie, borse frigo) ci allontaniamo e raggiungiamo un bar.
    Ci rifocilliamo col necessario e via…a prender parte all’attesa più devastante della mia vita.
    Scavalchiamo un po’ di gente accasciata a terra stordita dal sole e ci accampiamo appena a ridosso dell’imbuto della transenna di sinistra. Sapevo che Alecai! Era già lì ma non avevo il suo numero e nemmeno sapevo che faccia avesse…intorno a me solo francesi…comincio a sperare che lui si facesse vivo.
    E infatti poco dopo ecco un suo messaggio sul cellulare e appena finisco di rispondere, alzo gli occhi a scandagliare le persone più a ridosso dei cancelli e vedo un ragazzo sorridentissimo spuntare dai teli termici (che facevano sembrare le persone come tutti polletti arrosto messi lì a cuocere) che mi saluta. Ero appena stata riconosciuta…gran bella sensazione.
    Qualche gesto, un paio di messaggi per capire le intezioni e ricomincia la tremenda attesa.

    La famigliola accanto a noi merita mensione.
    Una non-più-ragazza in evidente sovrappeso, vestita come Polly Poket alla gita in montagna di ferragosto, tutta completamente in rosa e con la fascia stretta in testa, s’era portata ogni ben di Dio che nemmeno una tavola calda, compresa la borsa frigo con dentro un’insalatona, posate, olio, sale, aceto e mozzarella. Una parente, forse la sorella, in costume e scarpe da tennis ha deliziato i miei occhi con una manciata di tatuaggi di cattiva fattura difficile da riscontrare in ragazze “giovani”.
    Mi sono venuti in mente i film di Alberto Sordi e ho sorriso, anche se l’allegra famigliola era, nel complesso, chiassosa e non piacevole alla vista.

    Dopo lunghe, lunghissime ore di attesa (mai aspettato oltre le sei, sei e trenta per l’apertura dei cancelli di un concerto), passate le sette si decidono a dare il via all’ultima carneficina del giorno: L’INGRESSO ALLO STADIO.
    Io e Laura, per motivi logistici, ci separiamo da Lisa e Elena…gli accordi sono di conquistare il miglior posto e aspettare le altre.

    Controlli fittissimi dentro gli zaini, requisizione macchine digitali di dimensioni sospette e ancora sta storia assurda dei tappini alla quale si somma una ancora più assurda…non si doveva correre per entrare…MA SEI MATTO???
    Ma io espatrio apposta per vedere P!nk e secondo te, dopo una giornata passata stipata sotto il sole che nemmeno le vacche più schife un’ora prima del macello, io…mi mettto a passeggiare osservando con attenzione l’architettura dello stadio?
    PAZZO.
    Mi prendo un richiamo…un secondo richiamo ma continuo a correre…poi quando un energumeno mi si palesa davanti minacciando (le minacce in francese sono buffe) di buttarmi fuori, sono costretta a rallentare dalla corsa ad una camminata svelta. Quando finisco il tour d’ingresso che ci fanno fare per entrare e arrivo al palco, senza sorpresa trovo la passerella tutta occupata, potevo sistemarmi in seconda o terza fila ma quando vedo che le transenne a lato del palco sono vuote e Elena mi gesticola da lì, mi precipito. Dato il caldo, la stanchezza, la lotta in solitaria capisco di preferire la sicurezza di una transenna ad un concerto vissuto più centralmente ma in balia degli eventi con ancora altre ore da passare in piedi.
    E così fu…il quartetto si ricompone alla transenna laterale al palco , “fuori mano” per le mie abitudini, ma più che accettabile per il contesto.
    Ci sediamo per mezz’ora, finalmente posso mangiare e bere senza il rospo in gola che mi accompagnava dal mattino. Nel frattempo comincia a suonare Butch (che personalmente evito di commentare, troppo “convinto” ed esagitato per i miei gusti) e poi i giovanisssssssssimi Vadel.
    La seconda fila, non so perché, ci domanda con uno strano tono e più volte se intendiamo restare sedute a lungo.
    MA FATTI I CAZZI TUOI, Più TARDI MI ALZO, MEGLIO è PER TE..stai più largo, vedi e respiri meglio…bhà…
    Ancora quache minuto per raccogliere le forze e poi su in piedi, in attesa del vero inizio.
    C’è ancora il tempo per la performance dei Good Charlotte, io la tollero perché so che dopo avrò ciò che aspetto da mesi, però il pubblico intorno a me, soprattutto quello più giovane, sembra decisamente elettrizzato.
    Il caldo non molla nonostante il sole ormai sia sceso da un po’, per fortuna la ragazza francese accanto a me (inquietante e bella, occhi profondissimi, piccola cresta di capelli scuri come gli occhi, cellulare sempre in mano) ha dimistichezza con l’usanza di farsi delle mini-docce con le bottiglie d’acqua…le prime, timide, poi mano mano, sempre più sfacciate tanto da bagnare anche me.
    La sua canottiera, costantemente bagnata, diventa fonte di sollievo anche per me che non ho modo di evitare contatto...contatto che smetto proprio di evitare da un certo punto in poi della serata.
    Nel frattempo ci vediamo sfilare davanti buona parte di quelli che crollano per malori…e non è uno spettacolo bello, anzi. La ragazza francese sembra molto attenta a questo movimento tanto che quando mi vede poggiata con la testa sulle braccia, sguardo fisso a terra, si preoccupa anche per me e gentilmente si fa strada con un “ça va?”…
    Carinissima.

    Ultimo cambio d’abito al palco, finalmente ci siamo.
    La gente comincia a rumoreggiare…gli occhi corrono tra il palco, gli schermi della piccola regia che si trova proprio davanti a me sotto il maxischermo, la gru…e finalmente comincia a muoversi, cuore a mille…un’ultimo sguardo alle mie compagne di viaggio, so che per un’ora e mezza non avrò l’attenzione per badare ad altro che a lei…lei che è finalmente nel suo cubo, pronta a piovere su di noi…un brivido mi corre lungo la schiena al lancio delle zavorre.
    E’ pazza -penso- lo sta per fare davvero…è altissimo.
    Lo fa, scende…comincia così, lei per l’ennesima volta, io per la prima.

    Bastano tre o quattro canzoni per fugare le mie paure di trovarla cambiata.
    Non so se a voi capita, ma io ho sempre un po’ il timore che lei grazie al successo, alla fama, alla ricchezza perda di vista sé stessa o più comunemente…cambi, dimenticando i primi “perché” che l’hanno mossa. E invece no. Non mi delude, non è cambiata, è solo cresciuta.
    Inutile scandire canzone dopo canzone, Alecai! lo ha già fatto in maniera esaustiva prima di me.
    Aspettavo da così tanto questo concerto che due occhi non bastano per guardare tutto: lei, i costumi, le coreografie, i video dietro (pazzeschi), la gente, i musicisti…
    Una P!nk che continua a dare tutto quello che ha senza risparmiare assolutamente niente, la P!nk che al cartello giusto si lancia giù dal palco per baciare qualcuno che lo richiede, la P!nk con tutte le sue smorfie, col corpo statuario, con il sudore che la ricopre abbondante sin da subito e che lei non teme di far notare. La P!nk che non si stanca di catturare pupazzi e magliette, la P!nk che gioca, che ride, che balla, che continua a non ricordare le parole di Leave me Alone.
    In pochissime parole, anzi, una sola: P!NK.

    Vederla così mi rende quasi più felice del concerto stesso.

    Le canzoni si susseguono in fretta, riesco appena a sfiorare la palla con lei dentro che rotola sul pubblico e in men che non si dica il concerto è quasi terminato.
    Il finale corre ripido fino allo stop prima di So What, lo sketch di Nikki e Addie è dolce/amaro nella mia bocca…il “tocco di classe” di Addie ridà vita al palco ed ecco che ricompare P!nk, in un’insolita tutina rosa - la mia vicina di fila pre-cancelli sarà stata contenta, immagino -.
    ARE YOU READY?
    Risuona come una bomba sonica e apre una sorta di varco spazio-temporale. Non siamo più a Nizza, siamo TO THE MIDDLE OF NOWHERE…tutte le mani tese verso di lei che prende il volo indisturbata, strafottente, divertita, sorridente, bellissima.
    E’ come se a tenerla a mezz’aria fosse il plauso del pubblico, l’energia globale. Nessuno perde nemmeno una sillaba, tutti gli occhi sono puntati su di lei che è completa padrona, responsabile cosciente delle turbe emotive di un intero stadio.

    I brividi che avevo provato poco prima durante Who Knew, Mean, Ave Mary A si rifanno vivi insieme all’energia di Funhouse e Try Too Hard. Un mix potentissimo per lanciare l’ultimo saluto alla Dea Volante prima che, con un colpo di coda, scompaia dietro le quinte.

    Catatonica cerco di riprendere contatto col mondo, lo stadio si svuota velocemnete sotto il solito spiacevole invito del personale quando mi ritrovo davanti Alecai! che sapevo essere a qualche metro alla mia sinistra, verso il pieno palco, ma che durante il concerto non riuscivo a vedere.
    Ok…è davvero finita…scambiamo qualche parola, tutti e due evidentemente devastati, un’ultimo abbraccio e felice di averlo finalmente conosciuto, raggiungo le mie donne.
    Silenziosa, ma col sorriso stampato in viso, mi avvio verso l’uscita…
     
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  3. Pitipink
     
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    @@ ..che bello Lunaaaaa... mi sono venuti i brividini su alcune frasi..
    :wub:
     
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  4. tr3s
     
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    CITAZIONE (Zeroluna @ 20/7/2010, 14:41)
    Scrivo qualcosa anche io anche se al perfetto racconto di Ale non manca davvero niente.

    azZ. Lo dici come se avessi scritto un epigramma :aia:

    Scherzi a parte, anche se ce n'è voluto di tempo per leggerlo-- quel tempo non è stato sprecato.

    E' stata una piacevole lettura, sul serio.

    Ci son stati un paio di punti in cui mi è venuta la pelle d'oca. Come se, a Nizza, ci fossi stata anche io. Altri, invece, mi han fatto sorridere. E in pochi ci riescono, per davvero.

    :)
     
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  5. Alecai!
     
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    :hug:

    Luna, le parole che hai scritto sono davvero belle, soprattutto la prima parte ha un grande significato, la Family significa molto per te!
    Io purtroppo non sapevo cosa si provava veramente fino in fondo...

    a Milano ero iscritto da poco ed ero timido, molto timido, tanto che quando stavo andando ai cancelli del Mazdapalace avevo davanti a me Max e Matt, ma non li ho salutati, mentre eravamo in fila ho visto la Bossa che chiedeva "avete bisogno di bilgietti?", e anche li niente saluto....

    Poi c'è stata Nizza, il 24 febbraio, tutti eccitatissimi per la data zero, nessuno sapeva cosa P!nk aveva in servo per noi... sul treno ho visto Mery, Marco e Lucia, un saluto e via... lo scoglio della timidezza si può dire che io l'abbia superato con Sara, la ricciola, era dietro di me ai cancelli.. devo ringraziarla perchè mi ha aiutato a "farmi vedere" a fine concerto, tanto che ho scambiato 4 parole con Stefano e ho finalmente conosciuto la Didaz, con la quale ho avuto un'incontro a Milano molto piacevole! (devo dire che si è stabilito un buonissimo legame!)...

    ed ora Nizza, il summer carnival, dove finalmente ci siamo conosciuti! (senza scordare tutti i messaggini che ci siamo scambiati, anche con Didi e Piti!)

    Ora sento proprio il bisogno di entrare a far parte anche io di questa grande famiglia, ho voglia di incontrare ancora didi, piti, max, mery, sara, jessica, niick, la bossa, te luna, e tutto il resto della combricola, per essere me stesso ed uscire da questa routine quotidiana....

    Solo ora con queste tue dichiarazioni riesco a capire solo un pò, come ti sei sentita senza di loro, una parte della tua vita.

    un meet pre vacanze?? ahahaha

    scusate per :OFF:

    per rientrare nell'argomento....
    questo è il mio canale di you tube, dove man mano posterò tutti i video che ho fatto (sono parecchi, abbiate pazienza) a Nizza... non sono magnifici, soprattutto per l'audio, ma rivederli mi fan venire la pelle d'oca....

    www.youtube.com/user/boldocanoro

    ora ci sono
    - the best thing that you never had prima parte
    - just like a pill
    - i'm not dead

    Edited by Alecai! - 20/7/2010, 22:21
     
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  6. Alecai!
     
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    ED ECCO QUI I'M NOT DEAD, L'ULTIMO CARICATO!

     
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  7. Alecai!
     
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  8. daniela79pink
     
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    Hey ragazzi sono estasiata dalle parole di Luna che voglio assolutamente conoscere prima o poi come componenti della family come ha detto Alecai. Sento di voler sempre più unirmi a questo bellissimo gruppo, non credevo che tante persone riuscissero, senza conoscerle, a farmi provare emozioni così intense e profonde. D'altra stiamo parlando di lei la nostra mitica e amatissima P!nk. Lei che cosi minuta riesce ad accendere in noi la nostra carica più nascosta o che nei momenti difficili ci aiuta a dire: ce la devo fare.
    Io ho avuto la fortuna di vederla a Linz (mi metterò d'impegno e scriverò anche io a riguardo) e mi ha donato il suo sguardo, non mi sembrava vero. Ha letto la mia frase. Incredula ancora oggi mi stupisco che, nei giorni a seguire ed ancora oggi, ogni giorno penso al suo bellissimo sorriso e resto incredula.
    Bene credo che ci siamo capiti ho i brividi a pensarci.
    Ho notato che nella nostra family (spero di esserne parte) le emozioni sono forti ed è veramente un a meraviglia. Ora sono un pò triste se penso che non la vedremo per un bel pezzo. Ma mi consolo leggendo le vostre storie i racconti e vedendo ogni giorno i fantastici video e foto che le avete fatto.
    :woot: :^PINK^:
     
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  9. Alecai!
     
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    CITAZIONE
    Incredula ancora oggi mi stupisco che, nei giorni a seguire ed ancora oggi, ogni giorno penso al suo bellissimo sorriso e resto incredula.

    sono emozioni fantastiche quelle che si provano... io dico sempre ai miei amici che la vera bellezza di P!nk risiede in un suo live, in un suo sorriso, un un suo sguardo...

    SOBER!! (prometto che appena possibile farò ordine nel topic, mettendo foto e video nel primo post!!)

     
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  10. daniela79pink
     
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    I'M VERY HAPPY!
     
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  11. elyvolley
     
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    solo :wub: . nulla da aggiungere.
     
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  12. Alecai!
     
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    finalmente anche questo!!!!
    quando esce dalla palla gonfiabile la chiamo, le tiro il mio spongeebob (il pupazzo giallo) e poi guardate che fa!!!

     
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26 replies since 16/7/2010, 14:26   438 views
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